Elettrostimolazione nella riabilitazione e nello sport
Nonostante la martellante pubblicità che da diversi anni viene fatta per promuovere gli elettrostimolatori, essi non possono essere impiegati validamente su un soggetto che non abbia problemi muscolari, che cioè non sia in fase riabilitativa o che non abbia un deficit muscolare (per esempio chi ha un cedimento del piede verso l’interno potrebbe provare a potenziare il tibiale posteriore). Le ragioni di ciò risiedono nel fatto che l’elettrostimolazione viene applicata (con programmi comunque complessi e molto accurati dal punto di vista tecnico-scientifico) a gruppi muscolari ben definiti. Mentre in caso di riabilitazione o di deficit muscolare i risultati sono eclatanti poiché è facile indirizzare la terapia verso questo o quel muscolo, nel caso di un soggetto sano i tempi necessari per realizzare un programma completo di allenamento sono decisamente più lunghi (contrariamente a quanto viene spesso pubblicizzato) rispetto a una normale seduta in palestra (dove per esempio si può ruotare fra le varie macchine allenando un muscolo mentre l’altro riposa) o ad allenamenti naturali come la corsa in salita. D’altro canto non ha molto senso usare l’elettrostimolatore per allenare, per esempio, soltanto il quadricipite in quanto si potrebbero facilmente creare squilibri nella muscolatura del soggetto. Inoltre occorre notare che la seduta allenante con l’elettrostimolatore non è meno impegnativa di una seduta in palestra, sia psicologicamente sia fisicamente: scordatevi di allenarvi mentre guardate la televisione!
L’elettrostimolatore può essere usato:
- quando si vuole mantenere tonica la muscolatura e non si ha la possibilità (a causa di un infortunio) di praticare attività sportiva. L’uso dell’elettrostimolatore è giustificato se non si possono impiegare sport alternativi e se il periodo di stop supera la settimana.
- Quando si deve recuperare la tonicità di uno specifico gruppo muscolare, per esempio dopo un intervento chirurgico.
L’elettrostimolatore è uno strumento che consente di eccitare le cellule nervose che trasportano l’impulso elettrico alla placca motrice, il loro collegamento con le fibre muscolari; l’elettrostimolatore è un generatore di corrente con impulsi a onda quadra, ma i cui parametri elettrici possono essere programmati grazie a schede che vengono semplicemente infilate nell’apparecchio. L’elettrostimolazione viene realizzata con elettrodi da applicare sul muscolo. Lo scopo dei vari e sofisticati programmi è di produrre stimoli che diano origine a contrazioni fisiologiche.