Il trattamento dura pochi minuti
Recenti pubblicazioni e lavori scientifici evidenziano come l’utilizzo delle onde d’urto rappresenti una valida alternativa al trattamento chirurgico. Negli ultimi anni sono andate aumentando in letteratura le segnalazioni sulla efficacia delle onde d’urto; complessivamente si sono osservati successi terapeutici nell’80% delle epicondiliti (radiali o ulnari) e nel 70% delle tendinopatie (calcifiche e non) della spalla. Analoga percentuale di successi è descritta nelle fasciti plantari (la cosiddetta “spina calcaneare”).
Si può quindi affermare che, nei casi in cui vi è una corretta indicazione clinica, l’interesse per il trattamento con la terapia ad onde d’urto si evidenzia:
- nella riduzione del ricorso al trattamento chirurgico
- nella riduzione dell’uso di farmaci
- nella relativa assenza di effetti collaterali
- nella precoce evidenza della risposta positiva
- nel numero estremamente ridotto dei trattamenti necessari
Raramente si sono riscontrate delle modeste reazioni locali, principalmente microematomi o un temporaneo aumento del dolore nelle 24 ore successive al trattamento.
Dopo il trattamento il soggetto può tornare a casa e riprendere le sue normali attività è utile pertanto integrare il trattamento con alcune sedute di fisioterapia allo scopo di ridurre la contrattura muscolare, recuperare l’elasticità delle strutture capsulo-tendinee, recuperare l’articolarità delle strutture interessate ed inserire esercizi per il rinforzo muscolare.
Gli ottimi risultati di questa terapia, ampiamente documentati dalla letteratura scientifica oltre che dalla pratica clinica quotidiana, hanno contribuito alla sua diffusione ormai in tutto il mondo.